Il gruppo di lavoro del progetto Worklimate parteciperà alla Terza conferenza internazionale sulla ricerca ambientale e salute pubblica: problemi di salute pubblica nel contesto della pandemia COVID-19 (11-21 Gennaio 2021) portando i primi risultati dell’ indagine online per valutare lo stress termico associato ai dispositivi di protezione individuale tra gli operatori sanitari durante la pandemia COVID-19 in Italia.
L’umanità sta affrontando la pandemia più grave dai tempi dell’ influenza spagnola del 1918. La situazione è particolarmente critica soprattutto per i settori sanitari e per tutti i lavoratori coinvolti. Le condizioni per gli operatori sanitari sono esacerbate dallo stress aggiuntivo imposto al corpo a causa dei dispositivi di protezione individuale (DPI) indossati per tenerli al sicuro dal COVID-19 che può aumentare le possibilità di ipertermia e amplificare il rischio per la salute e la perdita di produttività sul lavoro.
Al fine di indagare gli effetti termici dei DPI sugli operatori sanitari durante la pandemia COVID-19, è stata condotta infatti un’indagine online in Italia durante la stagione calda (maggio-ottobre) del 2020 nell’ambito del progetto WORKLIMATE finanziato nell’ambito dei bandi di ricerca in collaborazione (BRIC 2019) dall’Istituto Italiano delle Assicurazioni contro gli infortuni sul lavoro (Inail).
Sono stati raccolti in totale 191 questionari: medici ospedalieri (38%), infermieri (33%), medici di terapia intensiva e anestesisti (9%), altre specializzazioni (20%). Circa quattro lavoratori su cinque (78%) hanno dichiarato di percepire stress da caldo nelle zone coperte dai DPI e aumento di sete (58%), sudorazione (70%), stanchezza (46%), cefalea (43%) , disagio generale (52%), reazione cutanea (27%) e difficoltà di concentrazione (29%). Il 54% dei lavoratori ha inoltre dichiarato che non esiste un’area di riposo in cui rimuovere i DPI. Inoltre, l’81% dei lavoratori ha dichiarato di percepire anche una perdita di produttività. I risultati hanno mostrato infatti che, nonostante i luoghi di lavoro in cui gli operatori sanitari effettuano la propria attività fossero generalmente climatizzati, gli intervistati spesso dichiaravano di percepire stress da calore, in particolare nelle parti del corpo coperte dai DPI. Questi risultati preliminari i confermano ciò che Tabah et al (2020) hanno recentemente affermato in un sondaggio internazionale basato sul web condotto in Europa, Australia e Nuova Zelanda in relazione all’uso dei DPI nel corso dell’emergenza pandemica dovuta al COVID-19. Infine, i lavoratori
hanno dichiarato una perdita di produttività legata allo stress da caldo, come confermato anche in recenti sondaggi internazionali. In particolare, Davey et al (2020) hanno evidenziato come il 76,2% dei lavoratori intervistati affermino di subire una perdita di produttività legata alle condizioni di stress provocate dai DPI.
Le informazioni ottenute da questa indagine preliminare realizzata all’interno delle attività del progetto Worklimate potrebbero essere particolarmente utili per consentire misure appropriate per la gestione dello stress da calore e quindi per la tutela della salute di questi lavoratori e per il miglioramento della loro produttività lavorativa mantenendo le misure anti-COVID-19.
Per approfondire è possibile consultare e scaricare l’articolo
A web survey to evaluate the thermal stress among healthcare_ProgettoWorlimate