Nell’ambito del progetto WORKLIMATE è stata condotta una indagine tra l’estate e l’inizio dell’autunno 2020 per valutare lo stress termico associato ai dispositivi di protezione individuale (DPI) tra gli operatori sanitari durante la pandemia COVID-19 in Italia.
Sono stati raccolti in totale 191 questionari: medici ospedalieri (38%); infermieri (33%); medici di terapia intensiva e anestesisti (9%); altre specializzazioni (20%). Circa quattro lavoratori su cinque (78%) hanno dichiarato di percepire stress da caldo nelle zone coperte dai DPI e aumento di sete (58%); sudorazione (70%); stanchezza (46%); cefalea (43%); disagio generale (52%); reazione cutanea (27%) e difficoltà di concentrazione (29%). Il 54% dei lavoratori ha inoltre dichiarato che non esiste un’area di riposo in cui rimuovere i DPI.
Inoltre, l’81% dei lavoratori ha dichiarato di percepire anche una perdita di produttività. Nonostante i luoghi di lavoro in cui gli operatori sanitari effettuano la propria attività siano generalmente climatizzati, gli intervistati hanno dichiarato di percepire spesso stress da calore, in particolare nelle parti del corpo coperte dai DPI.
Nel corso dell’estate 2021 verrà somministrata nuovamente la survey ai lavoratori del SSN per aumentare la copertura dello studio e valutare eventuali cambiamenti nella percezione dello stress termico associato all’uso dei DPI durante questa seconda estate di emergenza COVID-19.